La base di tutto è il pavimento pelvico!

La maestra del corso di –yoga per la ricostruzione del pavimento pelvico-, nella prima lezione parlando a una ventina di neomamme, disse: “il pavimento pelvico è la nostra base, il nostro centro e rappresenta la nostra dignità di donne.
Chi di noi vorrebbe a 55 anni portare un pannolino, non potere ridere liberamente, saltare o prendere in braccio il proprio nipotino senza avere continue perdite di urina?”.

La maggior parte di noi non sa nemmeno di avere un pavimento pelvico o come esso sia fatto.
Nel corso abbiamo potuto tenere in mano un modello in scala 1:1 di un bacino con ossa e muscoli.

Io ho deciso di fare un disegno un po’ schematico sfruttando le mie altissime capacità artistiche e di cercare di spiegarlo a parole mie. Le mie parole non sono scientificamente precise. Ci tengo a specificarlo per non ricevere critiche da esperti di anatomia umana (o di arte!).

Il pavimento pelvico è formato da tre strati.pavimento pelvico

– Il primo (rosso) è il più esterno e collega il coccige al pube con dei muscoli ad andamento verticale. I due cerchi al suo interno rappresentano partendo dall’alto la vagina e l’ano.

– Il secondo strato (blu) ha la forma di un triangolo i cui vertici sono il pube e la parte inferiore delle due ossa iliache (quelle che sentiamo quando ci sediamo, per intenderci) e i suoi muscoli hanno un andamento orizzontale.

– La terza parte del pavimento pelvico (verde) è anche la più grande e si unisce anteriormente con gli addominali e posteriormente con i muscoli lombari. Essa ha la funzione di sostenere tutti i nostri organi interni e il peso del bambino quando siamo incinta.

Durante il parto (ATTENZIONE: anche se finisce con un taglio cesareo!) viene sprigionato un ormone che “anestetizza e addormenta” l’intero pavimento pelvico per permettere il passaggio del bambino.

L’idea è quindi, nell’anno successivo al parto, svegliare e tornare ad allenare questo potente muscolo.
A questo scopo ci sono dei corsi specifici ma si può provare a fare qualche esercizio anche da sole in casa o in giro, in qualunque momento della giornata. Infatti durante l’esercizio, anche intenso, dall’esterno non è visibile alcun movimento (al massimo un po’ di sforzo nei muscoli del viso all’inizio, che bisogna comunque cercare di rilassare).

Il concetto di base è quello di riuscire a contrarre e rilassare prima uno a uno e poi tutti insieme i tre strati del pavimento pelvico, fino a quando tornino a recuperare la loro elasticità.

Su internet si trovano molteplici informazioni sugli esercizi di Kegel. Molti dicono che sono utili per migliorare l’incontinenza urinaria.

La buona notizia è che allenare i muscoli del pavimento pelvico regolarmente poco dopo il parto, o comunque ancora in giovane età, elimina il rischio di incontinenza, oltre a favorire una posizione eretta ed evitare il lavoro superfluo (e quindi il dolore) di altri arti e muscoli come la schiena e le gambe.
Un pavimento pelvico ben allenato aiuta anche a minimizzare lo sforzo del sollevamento: per esempio se si usa il marsupio per portare in giro il proprio bambino, si noterà una notevole differenza mano a mano che i muscoli del pavimento pelvico acquistano forza e tonicità.
Ultime ma non meno importanti sono le conseguenze che l’allenamento di questo muscolo ha sulla soddisfazione sessuale propria e del partner.

Un così piccolo sforzo che porta così grandi miglioramenti in tanti ambiti della vita.