L’innalzamento della soglia del dolore

La nostra cultura occidentale ci riempie di informazioni ma non ci insegna a relazionarci con il dolore. Al contrario, di fronte a una sua minima presenza, tutto il nostro essere (corpo e mente) si tende e si chiude. Insieme alla sensazione di dolore appaiono pensieri paralizzanti, inibitori, angoscianti. Immediatamente sentiamo che il dolore si appropria del nostro corpo e i “non posso” e i “non ce la farò” si installano dentro di noi.
E invece imparare dal dolore è possibile. Possiamo imparare a modificare quei comportamenti che ci spingono a trattenere il dolore e rimpiazzarli con comportamenti che ci aiutano a lasciarlo andare. Creando un contatto con il dolore e constatando come si mitiga quando la tensione si allenta, ci rendiamo conto che possiamo affrontarlo e innalziamo così la nostra soglia del dolore.
La paura del dolore, il fantasma del dolore si allontanano perché ci si avvicina a una nuova realtà. Ho potuto sopportare un dolore e quindi forse potrò sopportare anche quello del parto.

Un esercizio che può essere praticato da entrambi i membri della coppia consiste nel sedersi a terra con la schiena dritta appoggiata a una parete. Dopodiché si prenderanno due palline da tennis infilate in una calza e si posizioneranno in modo che stiano una da una parte e una dall’altra dell’ischio (l’osso duro che sentiamo sotto le natiche quando ci sediamo). All’inizio questa posizione risulterà dolorosa ma poi i due cominceranno a pronunciare la “O” e mandare attivamente tutta la loro attenzione e il loro rilassamento a quel punto che fa male. Cercando di rilassare quel punto ed aiutandosi con la vocalizzazione della “O”, il dolore diminuirà progressivamente e si acquisirà anche una consapevolezza del fatto che intorno alle ossa ci sono delle parti morbide che si possono “ammorbidire” se vengono consapevolmente rilassate. Si prenderà quindi coscienza della possibilità di agire attivamente sulla percezione del dolore.

Io personalmente ho applicato questa tecnica in altri contesti, per esempio dal dentista, rendendomi conto di come il mio atteggiamento verso il dolore e il rilassamento consapevole diminuissero notevolmente la sua portata.

Pensare a un dolore come a qualcosa di positivo, che ci porterà una conseguenza desiderata (avere i denti puliti o avere un figlio) aiuta incredibilmente la sua sopportazione. Inoltre nel parto avere un atteggiamento attivo, ossia poter fare qualcosa per sopportare meglio il dolore invece di subirlo e aspettarlo come una condanna, può essere veramente di grande aiuto.

A me ha aiutato tanto il pensiero che le contrazioni sono l’unico modo che il bambino ha per cominciare il suo viaggio verso il mondo. Immaginarle mandate da tuo figlio ti potrebbe aiutare a sopportarle meglio.

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